Siamo tutti un po’ choosy…

ll Ministro Fornero al momento di annunciare il mancato adeguamento delle pensioni all’inflazione

Oramai è choosy-mania: tutti incominciano a familiarizzare con un termine anglosassone che inquadra un individuo come schizzinoso, schifettoso ed in sostanza incontentabile. In questi termini il Ministro per il Lavoro Elsa Fornero ha definito i neo-laureati che, dopo aver sudato millemila camicie e superato gl’immensi ostacoli che l’università pubblica pone ottenendo quel tanto agognato pezzo di carta che è costato allo studente la sanità mentale ed alla famiglia un bel po’ di soldi, cercano un impiego per poter incominciare una vita al di fuori del nucleo familiare senza successo. E’ un j’accuse molto pesante e duro da mandar giù. Principalmente per due motivi: 1) non riflette la realtà fattuale delle cose in quanto ristoranti, fast food, call center sono pieni di neolaureati che accettano un salario quasi da sfruttamento pur di conquistarsi un minimo di indipendenza dal nido familiare e 2) dimostra come la classe dirigente sia lontana anni luce dall’affrontare seriamente un progetto di ristrutturazione idustriale del Paese. In un Paese in cui la disoccupazione giovanile tocca il 34.5% e quella dei “dottori”, solamente nel I trimenstre 2012, è schizzata del +41% su base annua. Ciò significa che 304.000 persone che posseggono un titolo universitario o, addirittura, hanno anche master e specializzazioni da poter vantare  non hanno trovato lavoro (fonte Istat). Si tratta di percentuali allarmanti soprattutti se si guardano nell’ottica delle prospettive future di crescita: sempre l’Istat rileva come vi sia un calo del “tasso di passaggio”, ossia quante persone scelgono di continuare gli studi dopo le superiori, dal 73% dell’anno accademico 2003-2004 al 61% attuale e della percentuale di laureati giovani calati dal 40% del 2006 al 32% di oggi. Ciò significa che nel lungo periodo, se il trend negativo continuasse, avremo sempre meno capitale umano altamente specializzato per poter competere sui mercati che dovrebbero essere quelli più importanti per noi: quelli dell’alta tecnologia e della ricerca. E questo rileva un’altra grave miopia della classe dirigente nostrana: quella di non aver saputo passare da un economia manufatturiera a basso valore aggiunto ad un sistema produttivo che facesse dell’industrie ad altissima tecnologia e di quelle del sapere il suo sistema portante. Come si è dimostrata questa miopia? Con il continuo taglio della spesa per l’istruzione pubblica che ha di fatto seriamente compromesso il nostro rilancio attuale per fare un esempio: con la scusa della razionalizzazione della spesa pubblica si è perpetrata la distruzione del sitema pubblico d’istruzione privando il Paese di una colonna portante. Per cui caro Ministro Fornero prima di definire choosy tutti quei neo-laureati che non riescono a trovare un posto di lavoro, di farsi prima un esame di coscienza e poi di incominciare a pensare al futuro di questa Nazione che sia le risorse che il capitale umano per poter aspirare ad essere un qualcosa di più di una Cenerentola eternamente incompiuta.


Lascia un commento